IGRP

 

 

 

Aprile 2004 Ultimo aggiornamento - Aggiornamenti successivi vai a libro routing -

 

 

Il routing dinamico

   Nel caso di piccole WAN la configurazione di IOS e’ piuttosto semplice nella definizione delle route. Normalmente poche righe di statiche consentono di risolvere tutte le problematiche presenti. 

   Col crescere della rete l’idea di inserire in ogni configurazione solo route statiche non fa altro che aumentare i tempi per le operazioni di manutenzione e soprattutto non consente di gestire percorsi multipli. In caso di reti gia’ di dimensione media, magari con struttura magliata e quindi con piu’ percorsi alternativi, l’impossibilita’ di scalare del routing statico e’ una seria limitazione.

  Un protocollo di routing consente la propagazione automatica delle route note a un router a tutti gli altri senza la necessita’ dell'uso delle statiche, ovvero di comandi “ip route <network> <mask> <nexthop>”. Ogni router annuncia, con le specifiche dell’algoritmo di routing prescelto, i percorsi di routing di sua conoscenza provenienti normalmente da reti direttamente connesse, come le ethernet e le seriali.

Esistono due famiglie di algoritmi di routing: distance-vector e link state. I primi periodicamente inviano l’intera tabella di routing ai propri vicini e conservano solo informazioni di ‘distanza’ e ‘vettore’ cioe’ metrica e next-hop. I secondi creano un grafo topologico della rete dal quale determinano i percorsi ottimali utilizzando algoritmi come Dijkstra shortest path first (SPF) nel caso di OSPF. Il metodo link state e’ il piu’ efficiente ma computazionalmente il piu’ esigente. Sono distance-vector RIP, IGRP e BGP; OSPF e' link-state. 

EIGRP ha funzionalita' di entrambe le famiglie il che ne fa un caso particolare. Si chiama “balanced hybrid protocol”. Invece di usare SPF utilizza l’algoritmo DUAL (Diffuse Update Algorithm). Si tratta di un algoritmo che conserva informazioni riguardanti solo i vicini di un router (invece dell'intera rete come nei link-state) ma e’ piu’ leggero computazionalmente rispetto Dijkstra (SPF).

Gli algoritmi di routing si differenziano anche come classful e classless. I primi operano nei classful boundaries, cioe’ non gestiscono le subnet (detti anche FLSM, fixed lenght subnet mask) e si tratta di RIP e IGRP. I secondi invece (detti anche VLSM cioe’ variable lenght subnet mask) gestiscono pienamente le subnet quindi operano senza le limitazioni date dalle classi di appartenenza. Esempio sono EIGRP, OSPF e BGP. Questa differenza e’ vitale per la corretta configurazione degli apparati di rete.


Configurazione IGRP

    IGRP e’ FLSM e opera seguendo gli stessi principi di RIP. Quanto detto per RIP per la propagazione delle subnet continua a valere. IGRP e’ distance-vector. Le differenze di IGRP rispetto RIP sono fondamentalmente nell’algoritmo di calcolo della metrica e nella gestione della stessa. IGRP infatti calcola la metrica utilizzando la somma dei delay e delle larghezze di banda presenti per raggiungere una network remota. Delay e bandwidth sono parametri introdotti manualmente nella configurazione con i comandi  “delay” e “bandwidth” e rappresentano il ritardo di propagazione dei pacchetti e la larghezza di banda a disposizione. E’ possibile anche l’utilizzo di una metrica composta piu' estesa comprendente “reliability”, “load” e “MTU”.

   Per intenderci IGRP e’ molto piu’ efficiente di RIP nel calcolare i percorsi migliori (non a caso ha una AD di 100 contro i 120 di RIP) infatti RIP paradossalmente darebbe priorita’ ai percorsi con meno hop anche in situazioni di congestione con alternative con piu’ hop ma senza congestione.

routing igrp 12

 
network 172.18.0.0
 
network 192.168.30.0
  network 10.0.0.0  

     Si faccia attenzione al fatto che affinche’ IGRP sia operativo su un’interfaccia questa deve avere un indirizzo IP che ricade dentro un comando “network”. In caso contrario non si accetteranno route in ingresso su una interfaccia e non si propaghera’ nulla attraverso quell’interfaccia.

   Una route IGRP con metrica –1 viene scartata. In caso di redistribuzione bisogna indicare la metrica altrimenti sara’ –1. Quando si redistribuisce IGRP in OSPF di default sara’ assegnata una metrica pari a 20 di default.  

Tempo di convergenza

   IGRP propaga la tabella di routing ogni 90 secondi (broadcast time). Se per tre volte questo tempo (invalid time pari a 270 sec.) non riceve un aggiornamento per una route la dichiara “possibly down”. Quindi attende un periodo di 280 secondi (holddown time pari per default a tre volte invalid time piu’ 10) nel quale non accetta nessun aggiornamento riguardante la route “possibly down”. Superato anche questo intervallo di tempo la route viene cancellata dalla tabella di routing dopo altri 350 secondi. Complessivamente il tempo e’ 10 minuti e 30 secondi (flush time pari a 7 volte il broadcast time). Durante l’holddown la route viene annunciata con metrica infinita pari a -1. 

 Complessivamente si tratta di oltre 10 minuti, un tempo non indifferente motivato dalla necessita’ di evitare routing loops. Per aumentare l’efficienza IGRP utilizza come RIP i “flash updates” che consistono nell’inviare un aggiornamento dovuto a un cambiamento di stato di un’interfaccia (e quindi di una route) non appena questo avviene invece di completare un ciclo di  90 secondi. Questo funziona bene nel caso di modifiche agli IP nella nostra WAN ma non nel caso di caduta di link. 

   Una rete IGRP puo’ avere diametro massimo pari a 255 ma per default e’ settato a 100. Se si ha un hop-count superiore al diametro massimo le route non si propagano. I parametri per il calcolo della metrica: “bandwidth” e “delay”, sono  valori inseriti manualmente dall’operatore in ogni router per ogni link.

Split-horizont e poison-reverse

  Per evitare i routing loops come per il RIP si utilizza split-horizon. Split-horizon previene routing loop tra router adiacenti. Per evitare la possibilita’ di loop coinvolgenti un gran numero di router, detti grandi router loop, si utilizza il route poisoning. L’idea consiste nel controllare il tasso di crescita nell'aumento di metrica delle route. Un tasso eccessivo puo’ indicare la presenza di un loop e quindi si mette in hold-down la route che ne e' coinvolta. Il fattore consigliato di crescita e’ 1.1. Una route in hold-down  verra’ annunciata con metrica infinita (pari a -1).

Interfacce passive

   Vedi il paragrafo corrispondente relativo a EIGRP.

Route di default

   Il tipico comando utilizzato per la route di default e' il seguente:

ip route 0.0.0.0 0.0.0.0 A.B.C.D

IGRP non propaga di default questa route. Affinche' venga propagata la route di default bisogna utilizzare il comando "ip default-network A.B.C.D". Per capirne la configurazione vedete questo esempio

Altre letture

    Consiglio di consultare l’enorme documentazione disponibile on-line nel sito della Cisco http://www.cisco.com/. E’ possibile trovare sempre tutto cio’ che si cerca.

 

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